Potrei andare in ordine sparso a elencare cose di minima importanza che poi messe insieme un po’ fanno ridere un po’ però fanno anche piangere.
Tipo – lavorare per settimane su un progetto trascurando tutto il resto e tutti quanti… e poi il progetto si frantuma su una frase tipo “beh però dai così è troppo AVANTI”
Tipo – Comprare una cosa nuova e usarla una volta, vedere che funziona e buttare lo scontrino, e subito dopo vederla che si frantuma nelle mani di uno dei nani, o tra le fauci del cane.
Tipo- accorgersi che tuo figlio è ATTILA FLAGGELLO DI DIO e sta devastando la casa (che non è tua e quindi dovrai ripagare tutto).
Tipo – doversi arrendere all’evidente certezza che la casa in cui vivi… non fa per te e decidere che sì… devi affrontare un altro trasloco.
Tipo – scegliere il tuo lavoro perché gestibile con la famiglia, rinunciando a una parte di guadagno e dignità, in cambio di libertà di orari e location – e venire poi trasferita 1 ora di macchina lontano lontano lontano.
Tipo – comprare la cioccolata per consolarti un po’ e poi accorgerti che l’hai presa al latte, e al latte a te fa schifo, ma poi alla fine te la mangi lo stesso ingerendo “calorie inutili”.
Tipo – fare programmi e progetti di vita e poi accorgerti che no, non puoi portarli avanti e che è tutto da rifare.
Tipo – organizzare puntualmente cene o aperitivi con le amiche a cui non riuscirai mai ad andare, che sembra che lo fai apposta e non le vuoi vedere davvero
Tipo – essere sgridata dalle altre madri di scuola che riescono a fare tutto e tu no.
Tipo – Rifarti al tuo mantra – When Nothing Goes Right, Go left. Ho girato “Regà” ho girato. Sono già caduta 2 volte, si sono incazzati un po’ tutti che manco a 16 anni, ma ho girato.