Fallimenti programmati e vittorie certe.

Regola N1. Ad ottobre di ogni anno dichiara fallimento. Ti sarà di grande aiuto.

Un tempo mi sarei solo resa conto che la sessione d’ esame di settembre era andata a farsi friggere o, parlando della preistoria, che il buon proposito di cominciare bene l’anno scolastico si era rivelato un effimero pensiero tra l’ ultimo bagno al mare e l’ottobrata monticciana.

Nei primi anni da madre, il vano tentativo di organizzare l’anno mi ha visto soccombere addirittura a settembre. Adesso preparo le carte per la corte marziale (giudici anni 11 e 9) già ad Agosto. Sia chiaro, ho sempre la ferrea volontà di passare per quel processo di elaborazione del fallimento (personale e non economico) che è propria solo del genere femminile*.

Ma pare che il 2022 mi riservi delle sorprese scoppiettanti. Così mentre la corte si ritirava a deliberare sono successe cose incredibili che potrebbero , a discapito di tutti i bookmaker, ribaltare la situazione:

Wondernonna si è dimenticata uno dei giudici a scuola. Ma non ritardo… proprio dimenticata tipo: “nonna dove sei?” – ” a casa perchè?” – “nonna dovevi venire a prendermi!”

10 punti a mamma che se li è dimenticati a scuola un sacco di volte, ma non ha mai ammesso il misfatto dando la colpa al traffico.

Programmare il proprio fallimento è abbastanza terapeutico. Hai modo di girare pagina lasciando vuoto lo spazio che di solito avresti occupato con i sensi di colpa. E quello spazio vuoto lì, quella assenza di colpa, quella è la vittoria più grande. E’ una vittoria certa.

In questo strano mondo che non capisco un granchè, dove tutto acquista un significato enorme ogni giorno senza che niente metta radici per più di 2 giorni le vittorie certe fanno bene.

Quel senso di leggerezza nel vedere da fuori la giostra che gira ma tu no. E’ un’emozione incredibilmente potente. Dichiarate fallimento, va bene qualsiasi mese dell’anno.

E passate a fare cose più divertenti.

*I maschi non lo sanno che la parola fallimento include anche sfere NON economico lavorative , non diteglielo.

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