Sull’orlo del baratro: quando attacchi a riordinare la, di lui, cassetta degli attrezzi

Sì, l’ho appena fatto, sono in un completo stato di trance per quello che è appena successo, più o meno come se mi fossi fumata 3 canne di prima mattina.

E’ che a un certo punto, alla fine dell’ottavo mese di gravidanza, ti rendi conto che andare in ufficio inizia a essere complicato, e tralasciando il fatto che è proprio la legge che te lo vieta, ti convinci che sì rimanere a casa è la soluzione migliore.
In fondo ti senti stanca, guidare di corsa e trovare parcheggio sempre più difficile (anche perché o lo trovi a spina, o la metti in doppia fila davanti ai cassonetti, oppure rinunci perché girarsi per fare manovra non è più possibile).
E allora via, da lunedì a casa.
La prima settimana se ne va così, con un ricovero di 7 giorni del nano all’ospedale e allora oltre a riempirti di rughe e perdere i capelli, non hai neanche il tempo di respirare e di pensare.


La seconda, già più tranquilla passa tra le mille cose stupide che non avevi tempo di fare, e qualche ora di sonno in più, qualche spuntino di troppo, e cene con le amiche.
E poi arriva la terza settimana, il vuoto.
Che fare mentre il nano convalescente che non t’ha mai visto così tanto in vita sua inizia e quintuplica la sua normale regressione/incollamento alla tua gamba/letto?
Ho aggiustato tutte le housse dei divani rotte da due anni, ho litigato e l’ho spuntata con il centralino Smeg e a seguire con il tecnico delle lavastoviglie, cambiato tutte le lampadine fulminate con quelle a risparmio tra l’altro, fatto il cambio di stagione ordinando l’armadio e non lanciando le cosa da sopra a sotto. Da notare che non posso usufruire al momento e comunque per le prossime settimane di questo cambio…quindi l’ho fatto proprio a buffo.
Non solo, ho portato le scarpe lise dal calzolaio, sono andata a buttare le pile scariche al centro di raccolta apposito.
Sono andata all’Inps. Ho risolto le pendenze con Equitalia, ho pagato e riordinato le bollette.
Ho riordinato tutte le medicine controllando la data di scadenza, e anche qui invece di lanciarle nel cestino dell’umido, le ho portate alla farmacia (per perdere tempo).
Ho già lavato e organizzato i vestiti del nascituro (roba che per il nano aprivo le buste dei regali strada facendo).

E a questo punto della lista siamo solo a mercoledì scorso…

Andando avanti sono riuscita a stampare le foto che volevo avere da mesi, ho quasi fatto tutti i regali di natale e pure i pacchetti, con 3 diversi tipi di carta natalizia.
Sono andata all’IKEA.
La luce in cucina ha ripreso a funzionare, le tende che gridavano vendetta e da settimane rischiavano il crollo sulla testa di un minorenne sono di nuovo messe in sicurezza.
Lo schermo del mio computer è PULITO e ho fatto il backup di tutti i dati separando le cartelle…non è una sola che recita “backupdicembre2013”.
L’ennesima pianta comprata non è ancora morta perché la annaffio tutte le mattine, i miei calzini non sono bucati, ho 4 scatole di dentifricio di scorta in dispensa…e il tubetto in bagno è nuovo!!!

E poi stamattina il baratro…ho attaccato la CASSAPANCA.
Chi è che a casa non ha un pozzo nero dove dentro finicono gli avanzi di patatine, le birre vuote della cena, i calzini spaiati, i pezzi di puzzle, le cose rotte e, la cassetta degli attrezzi?

Beh insomma la cassetta mi è apparsa come una visione con migliaia di viti e chiodi e caccia vite e pezzi di cui ignoro il nome da ordinare nei cassettini.
Una sola vocina ho sentito nella testa: “questo è almeno almeno un lavoro da 3 ore…” tre ore riempite da qualcosa che non sia didò, lego, disegni.
Ho lanciato il nano al parco con bici e giochi e senza pensarci un attimo mi sono messa lì e riorganizzare tutto.
Ho anche sostituito le batterie dei due black & decker.
Gli stopper e le viti sono tutti divisi in ordine di grandezza, ho ritrovato pezzi di ricambio di mobili vari.

Una volta finito, ho visto il buconerocassapanca splendere, ordinata e pulita e ho capito che era/ero finita.

La mia settimana è finita così, non mi resta che “aspettare” non so come, non so facendo cosa.
E’ lunedì, il terzo lunedì di non lavoro, e ho finito, letteralmente finito, qualsiasi tipo di cosa da fare, ho speso cifre inenarrabili per cose senza senso (la luce in cucina poteva rimanere rotta un altro pò sicuro) e anche la lavastoviglie…almeno avevo i piatti da lavare.

A voi che siete nel traffico, che state in ufficio, che litigate con esseri adulti, che prendete caffé e fumate sigarette, buon lunedì.
IO sono una donna finita 😉

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