Voce del verbo giudicare

Ci sono cose che ho capito molto presto nella vita. Una di queste, sicuramente, che non avrei potuto fare la modella di costumi da bagno per Sports Illustrated. Con mio sommo disappunto. Ma le tette aimè, non sono mai cresciute. Come se poi fosse stato solo quello il motivo principale della mia presa di coscienza.

Un’altra, invece, più semplice è stata la completa incapacità di gestire il giudizio altri.
Continua a leggere “Voce del verbo giudicare”

Le ultime dal mondo reale AKA sono riuscita a far qualcosa di nuovo

Sarò breve e concisa, vista la lunghezza degli ultimi post.

LIBRI E FILM

LIBRO – Diario di una cameriera di Octave Mirbeau – publicato nel 1900 – super femminile – che le 50 sfumature di grigio in confronto impallidiscono.

Serie TV – 1992 – tra up and down – racconta comunque un periodo storiche che per questioni anagrafiche non ho vissuto (a 12 anni ero in altre faccende affaccendate) nè studiato… c’è da dire che la voce e la parlata di TEA FALCO mi urtano il sistema nervoso (mica colpa sua povera) per cui spesso mi viene da cambiar canale

FILM

La Famiglia Belier – La Famiglia Belier – La famiglia Belier Continua a leggere “Le ultime dal mondo reale AKA sono riuscita a far qualcosa di nuovo”

Il mondo rallenta? Noi purtroppo no.

Chiudete gli occhi per un attimo, accendete la musica e disegnate una nuvola. Riempitela di parole, sì una cloud. Le parole di tutti i giorni. Le parole di quello che leggete, le parole che sentite, di quello che fate e dovete fare. Cosa vedete?

Io da un po’ di tempo a questa parte cerco di farlo con tutto quello che non riguarda ME e vedo una cosa che non ho ancora ben capito se è reale o no.

Un passo indietro nei miei pensieri; il mondo occidentale sta implodendo su stesso. Fa acqua da tutti i lati, non ci sono dubbi o interpretazioni. Il capitalismo non funziona, in un continuo susseguirsi di consumi che alla fine “non crescono come si pensava”, di bolle speculative che poi puntualmente esplodono in mille pezzi, cercando di salvare il salvabile, tra un oscillazione e l’altra ecco la nuova tendenza.

Si rallenta. Continua a leggere “Il mondo rallenta? Noi purtroppo no.”

Una domenica al parco avventura – #mammachepiùmamma

SABATO
IO:”pronto?”
EM: “Ciao siete a Roma?”
IO: “Sì”
EM: “senti nel pomeriggio porto i bambini al planetario bla bla bla… invece domani, non mi dire subito no come tuo solito perché pensi sia un inferno dantesco, volevo andare al parco avventura e fare un pic nic, un barbecue. Dice che il posto è super carino, vicino a Calcata. Andrei a fare la spesa oggi alle 6 e così portiamo i bambini un po’ fuori…bla bla bla”

Nella mia mente si apre il cassetto dei sensi di colpa. Io semplicemente ho un serio problema con queste cose “fatte per i bambini” tipo parco tematico (con fila inenarrabile e un sacco di nani – NON MIEI – che urlano). . Non ce l’ho, non ce la faccio, e puntualmente svicolo dalle organizzazioni varie, e puntualmente poi la domenica sera, mi sento in colpa.
Così questa volta, faccio i conti con il mostro nero della vergogna e valuto velocemente pro e contro:
Bambini che si arrampicano sugli alberi tutto il giorno = bambini distrutti alle ore 7.30 senza capricci per andare a dormire
Bambini che si fanno male = buone probabilità di finire con cerotti e lacrime
Bambini al parco avventura = un po’ di aria buona nel verde lontano dal caos dopo la settimana chiusi in classe

EM: “Che dici?”
IO: “ok dai, veniamo”

DOMENICA
Arriviamo in ritardo all’appuntamento per una serie infinita di contrattempi che non sto ad elencare. Nano 1 è assolutamente felice di passare la giornata con il suo cugino preferito e quindi non smette di parlare e di chiedere QUANTO MANCA, e DOVE SIAMO.

Che poi voi che gli rispondete a un bambino di 3 anni che vi chiede #DOVESIAMO? Io ormai ho la quasi certezza che Nano 1 farà il tassista perché colta impreparata la prima volta tempo fa ho iniziato a rispondere TECNICAMENTE dove eravamo: Siamo a Corso Francia; siamo al 33 esimo km dell’aurelia ne mancano 75 all’uscita esatta. Siamo a viale Mazzini arrivati alla piazza giriamo a destra e cerco parcheggio. Così adesso ogni volta che imbocchiamo una via conosciuta Nano 1 mi chiede con fierezza se per caso questa è… Via delle Milizie? Piazza Quadrata?

Continua a leggere “Una domenica al parco avventura – #mammachepiùmamma”

E la telefonata del venerdì mattina

E niente c’ho l’amica in carriera.
Tutti la vonno, tutti la cercano.
Così so mesi che seguo, manco fosse la nuova serie di Sex and the City, i mirabolanti spostamenti, appuntamenti, contrattazioni della mia amica X.
La amo, perché senza di lei, non saprei la metà della metà dei gossip ” lavorativi” che tanto ci piacciono a noi donne.
E anche questa mattina…ta dà!!!!!!
Colpo di scena, squilla il telefono, mentre lei è già in macchina, io come sempre sono a casa, in ritardo, in pigiama…e magari lei ha già risposto a 15 mail, chiamato 16 persone e c’ha anche il tacco 12.
Dicevo anche questa mattina, telefonata e, vramm colpo di scena.
Tutti la vonno tutti la cercano.
Ridiamo a crepapelle, perche lo sappiamo sia io che lei, che se lo merita, che è una brava, di quelle che so capaci davvero. E ricordiamo la regola numero 1: “qualità della vita”.
Poi attacco, mi guardo intorno e non posso fare a meno di chiedermi quello che tutte le donne italiane si chiedono tutti i giorni.
Ma senti, anche io ci tenevo così tanto al lavoro, a me piaceva un sacco andare in ufficio, mi piaceva da morire.
Mi piaceva il mio lavoro. Anche io saltavo, come una pazza da un posto all’altro, con la voglia di fare. Non su tacco 12 perché non sono mai stata capace, ma cazzo… mi divertivo come una pazza.
E quindi questa mattina, ancora una volta, come milioni di altre donne italiane, non ho potuto fare a meno di pensare a quanto un tempo amassi il mio lavoro, che era diverso da quello che faccio adesso.
Adesso regalata al minimo del minimo, io donna, io scema, io prima di tutto agli occhi del datore di lavoro mamma.

E a X invece , la mamma, gliela faranno mai fare?
Lei che è brava e buona e bella, lei che tutti la vonno e tutti la cercano, poi, un giorno, dovrà scegliere come quasi tutte? O sarà tra quelle “mito” che ce la fanno e fanno tutte e due le cose?

Io intanto, adesso la mattina, mentre X corre sui suoi tacchi, reagisco in automatico a un ditino che punta le figure, e rispondo…in due lingue però eh.

D.I.Y. che?

Ecco, io non sono una mamma/donna con tutte le caratteristiche che ne conseguono
(e so di non essere sola).
Partendo dal fatto che non so cucinare, seguono a cascata tutto quello che potete immaginare.
Niente pacchetti regalo. I miei sono storti, e brutti.
Niente maglia, niente lavoro manuale.
Non ho mai fatto un corso di ceramica, non sono capace di attaccare un bottone, non so stirare.

Ecco e quindi fino a poco tempo fa ci sguazzavo benissimo in tutta questa carenza.
Non lo so fare, ne faccio a meno.
E invece adesso che sono mamma/rincoglionita che lavora, un pò mi secca.
Ma mica per altro, perché vedo delle cose super mega fiche che vorrei avere e poi scopro che in realtà vanno fatte.
Cioè quando fuori fa freddo a e piove dovrei stare a casa a fare.

Così da un pò…da parecchio a dir la verità, me ne vado in giro per la rete a leggere e sbavare (manco fossero un piatto di pici al ragù) sulle foto delle mamme/donne DIY.

E che è?
E che volete che sia, è il vecchio modo per dire: quelle che le cose se le fanno da sole. (in inglese)
Fa più fico, è na sigla, ma sempre quello è.
Solo che ho trovato un mondo di roba.

Per esempio: su cutetape trovate nastri nastrine timbri carte di ogni genere.
Roba che se spendete meno di 100 euro siete degli eroi.

E io molti di più ne spesi…ma poi, io, negata anche solo a tenere in mano la penna per prendere appunti (che infatti ormai gli appunti li prendo con il mac visto che da anni non leggo più la mia grafia).
Dicevo…io con tutta questa roba che cacchio ci faccio?
Niente, perché non so come usarla, perché non ho il libretto di istruzioni.
Per non parlare di alittlemarket qui  per prendere i vari pezzi che vi servono per il D.I.Y

E mi direte voi….seee e chi ce l’ha tutto sto tempo?
E poi che ne so quanta roba devo comprare e come si fa?

Ecco per le negate come me c’hanno pensato due geni tedeschi (come ti sbagli).

http://www.supercraftlab.com/

Voi vi iscrivete, loro vi mandano a casa una scatola per fare del fai date con tanto di istruzioni.
Ma non vi nego che la mia nuova passione è: Mega Mega Bite.
Pollaz è un genio e il blog paninaro è l’ultima delle sue trovate.

E come sempre per chi non soffrisse la crisi…
Qui sotto le ultime cose che ho aggiunto alla wish list.

 

 

 

Per i dettagli basta seguirmi su Pinterest.