Il terzo giorno diventa il primo vero giorno. Ogni volta che vengo da questa parte del mondo mi rendo conto di quanto le prime 48 ore siano un enorme buco nero nella mia testa.
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Più o meno – dipende dal caldo che fa
E’ che l’italiano medio in vacanza nel sud est asiatico si trova a suo agio.
Perché se tutto il mondo è paese, anche qui combatte con piccoli furti, contrattazioni sui prezzi e sòle di ogni genere.
E si sa, noi ci si adatta bene, ci siamo abituati, e qui, che la bugia e la truffa sono istituzionalizzate, ci sentiamo addirittura più sicuri che a casa.
E già, perché mica ti viene il dubbio che una cosa sia vera o falsa o che un prezzo sia gonfiato, qui, ne hai la matematica certezza.
Dove ogni cosa è più o meno come quella originale, e ha più o meno le stesse funzioni.
Dove mangi più o meno con 2 dollari al giorno, che poi al massimo sono 3 o 4.
Qui dove c’è il mercato del falso più grande del mondo
( MBK FYI)
Dove il piano dell’elettronica contraffatta è esattamente sotto quello dei negozi autorizzati, i trucchi Mac sono anche meglio di quelli originali perché in Corea li fanno più o meno meglio.
Ed è qui, in questo caldo umido torrido e confuso mondo che dopo qualche giorno ho colto di nuovo dopo tanto tempo una ferrea logica nell’applicazione delle “unità di misura”.
E sì, perché un conto è se arrotondo per difetto il prezzo di una cena o di un prodotto mentendo un pò, un conto è se mento sulla distanza che qualcuno deve percorrere a piedi.
E allora esagero. Perché con le distanze non si scherza. Non si fa, è maleducazione, una cattiveria.
Così ecco il teorema: Più o meno dipende da quanto caldo fa. Più la temperatura è alta più la distanza si allunga. Più la temperatura scende, più i tempi di percorrenza si accorciano. Primo perché puoi camminare più in fretta e poi perché anche fosse qualche minuti in più, che male fa?