Lettera di Compleanno – N.13

Scrivo ormai solo per i vostri compleanni, ho inziato con il tuo, 8 anni fa e mi sono ripromessa di non smettere, anche se fermasi a fare il punto diventa sempre più difficile. Un tempo fissare le parole mi rendeva facile affrontare la giornata, oggi ho la cartella delle bozze piena di parole incompiute. Non scrivo da Aprile.

10 anni i tuoi. 10 anni sono tanti e gli ultimi 18 mesi valgono come fossero 5 tutti insieme. Il mondo lì fuori sembra impazzito, arrivato quasi all’esplosione finale, ma questo non possiamo dirtelo, ne io ne papà.

Perché abbiamo il dovere morale di pensare che avrete un futuro e che sarà un futuro felice.

10 anni di te, 10 anni da mamma, 10 anni di sorrisi e di silenzi. I tuoi sempre più lunghi, sempre più riflessivo, ormai mi cerchi solo la sera prima di andare a letto. In questa vita simbiotica che per tuo fratello è diventata la normalità è stata l’inverno dei distacchi.

Primi week end fuori a sciare da solo, primi centri estivi lontano da casa con tanto di primo amore da me ignorato scientemente – se non te lo ricordassi quando leggerai chiedimi di Renee. Cerco disperatamente di mantenere un legame, un filo sottile che ti riporti da me quando ne avrai bisogno. Cantiamo a volte. E mi stringi la mano mentre cambiamo insieme le marce mentre guido; sì sei seduto davanti se non siamo in città.

Al buio mi prendi la mano e la stringi una volta, rispondo con una stretta decisisa, poi due strette, replico con la stessa sequenza. Arriviamo di solito a tre e poi appoggi la testa alla mia spalla – perché ormai arrivi lì- e io ti stringo.

Le parole si fanno sempre più rare. Non so mai se rispettare i tuoi silenzi o se insistere. Mi parli di videogiochi di cui non mi importa un fico secco e ho scientemente deciso che non farò la “mamma amica” che impara il linguaggio dei figli per stargli accanto. Lo trovo sbagliato. Sarò tua madre, non mi resta che accettare la distanza che aumenta e aspettare che tu ti sieda accanto a me.

Ho una lista infinita di cose da fare con te appena sarà possibile adesso che sei grande. Sono egoisticamente elenchi di ricordi da lasciarti per quando sarai lontano.

Ieri seduti su una panchina, mangiavamo un giropita in un micro porto greco. In sottofondo la voce del Pope che recitava la messa nella chiesa lì accanto; le luci del porto soffuse e poche persone intorno a noi. I piedi nella sabbia e noi 4 seduti a mangiare. Ti ho detto: ” da grande quando parlerai di me, puoi dire che mangiare un giropita in porto in grecia è la mia concezione di felicità”. Ricordo numero 1 . Fatto.

Sono passate settimane dal tuo compleanno, festeggiato in famiglia e riempito di regali. Ho dovuto mettere una distanza da qual giorno. Avrei voluto stringerti e supplicarti di smettere di andare avanti. Di fermarti un attimo. E solo oggi guardando il blu greco oltre il mio computer posso farti gli auguri di buon compleanno e dirti quanto sono grata di averti nella mia vita e immensamente felice di quello che sei.

Così anche quest’anno eccoci arrivati agli Auguri: che sia un anno di grandi emozioni, e di mille scoperte, che sia l’anno della tua crescita. Che tu possa smettere di preoccuparti del giudizio altrui e possa dire e fare e vivere esattamente quello che desideri.

Che tu possa smettere di preoccuparti per ciò che ci circonda. Che le brutture del mondo non impattino troppo. Che tu possa sentirti amato, e considerato e protetto. Ancora per un pò. Che tu possa essere coraggioso, come sei già e che quest’anno sia un tuffo incredibile come quello di ieri nel mare più bello che c’è

Tanti Auguri Zeno

Con amore

Mamma

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