Dovrei scrivere di te, ma guardo questo foglio bianco da giorni e non una parola esce dalla mia mente.
Dovrei prendere spunto dalle 5 lettere che ti definiscono e costruirti attorno un mondo, una giornata, un momento, un monologo.
O forse sarebbe meglio attingere a un ricordo lontano che ti ha come protagonista?
Meglio, ti inserisco solo come sottofondo, come accenno, come pretesto per un racconto più intenso.
E dove dovrei metterti poi? Al mare d’estate, come banale segno di libertà e felicità, come rappresentante di spensieratezza mentre scompigli i capelli di una bambina? O di una donna pensierosa?
Oppure in montagna, freddo, gelido e cattivo mentre ferisci la pelle di un uomo malato d’amore alla ricerca della sua unica metà.
Continuo a guardare il foglio e senza speranza mi arrendo al fatto che non so descriverti, non so “usarti” non so analizzarti. Non so far altro che ipotizzare incerte tracce che puntualmente cancello con ticchettio nervoso della tastiera.
E anche adesso mentre ti scrivo con il cuore aperto, mi sembra di vederti, che ridi sornione, soddisfatto per avermi messo in difficoltà.
Perché, mio caro vento, vento d’estate, vento freddo, vento di pioggia, vento di lacrime e sorrisi, vento di giorni felici, vento di giorni tristi, vento d’odio, vento d’amore; mio caro vento, non saprei cosa sarebbe stata la mia vita senza di te.
Ti ho cercato da sempre, per alzare le onde, per gonfiare la mia vela; ho provato a domarti, ad amarti, ad odiarti. Sei in tutti miei giorni felici, sei in tutti i miei giorni difficili. E non c’è pioggia e non c’è sole e non c’è neve e non c’è ghiaccio che possa prendere il tuo posto.
Sei aria, vita e soprattutto, sei rinascita. Sei passato, presente e futuro.
De Gregori dice che “Pioggia e sole abbaiano e mordono ma lasciano, lasciano il tempo che trovano” e quel tempo sei tu, mio caro vento.
Allora resta con me ancora per i giorni futuri e ti prego, non smettere mai di girarmi intorno.
Vio è BELLISSIMO❤️
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