Lettera di Compleanno – capitolo 9

Caro Zeno,

E’ uno strambo venerdì di pioggia e la tua lettera di compleanno è ancora nelle bozze da parecchi giorni, la leggo e la rileggo e penso alle banalità scritte a un bambino di 8 anni che ormai ha coraggio da vendere e mi soprende nella comprensione profonda di se stesso e del mondo.

6 anni fa ho iniziato a scriverti perché il tempo lo puoi rallentare in pochi modi e a me è sempre sembrato che scrivere fosse uno di questi. Appuntare il tempo, fermarlo con un gesto fisico che è la penna che scrive e le lettere che si imprimono su un foglio bianco mi piace, da sempre, e da tempo lo sai anche tu quando mi vedi scrivere. Spesso a penna spesso al computer.

Sono 8 anni che sei con me e quest’anno mi è parso però che fossi io a stare con te. Ci siamo parlati poco, sei troppo preso a vivere la tua vita in cui finalmente ti senti a tuo agio, . E io un passo indietro, ho creato quello spazio giusto e doloroso che accompagna ogni anno che passa la tua crescita.

Siamo ad oggi distanti su per giù un metro, e so che che i cm anno dopo anno saranno di più… così di notte quando dormi e non te ne accorgi salgo in cima al tuo letto e mi sdraio vicino vicino a te. Mi appiccico tipo cozza allo scoglio e incastrati in quella posizione mi aggrappo alle giornate che passano.

Sei grande quel che basta per vedere l’uomo che sarai e ovviamente non è quello che pensavo, ma mi piace tanto lo stesso. Il coraggio te lo devo dire è quello che più mi affascina ; non so dove la prendi quella la forza di affrontare le tue paure, di ingoiare le scoffitte e risalire la cima. Io dal canto mio ho scoperto proprio quest’anno di averne molta meno del previsto.

Il sorriso si è fatto più raro è vero, ma resta un esplosione di luce negli occhi quando appare, vero , enorme, eccessivo. Ti osservo dal mio metro di distanza e adesso che siamo un pò staccati riesco a vedere quello che prima camminando attaccati non potevo. Ho un pò di prospettiva su di te e mi sorprendo a scrutarti di più e abbracciarti di meno. Ti penso, molto più di prima , che questa distanza mi impedisce di esserci fisicamente, così la colmo con la mente.

Esperimenti di interconnessione mentale , come avessi 8 anni anche io e giocassimo ad un gioco stupido.

So ancora leggere i tuoi bisogni con anticipo e tu ti soprendi e mi chiedi “ma come facevi a saperlo?”. Le madri sanno Zeno, quasi sempre sanno il giusto e quasi sempre il loro giusto non è il giusto dei figli. Le madri sanno di non sapere, così per la paura di lasciarvi soli ci imponiamo certezze scolpite nella roccia che non possiamo tradire. O tradiremmo voi figli.

Hai gusti musicali bellissimi, e anche estetici, la tua bisnonna direbbe che l’ordinario aihme non ti appartiene, motivo per il quale sosterrebbe sempre la bisnonna avrai una vita complessa. A me dice sempre che sono troppo basica e borghese quindi sappi che è un enorme complimento.

Così arrivo ai miei strambi auguri in ritardo amore mio: che sia un anno complesso, non difficile ma complesso. Ti auguro un bel passaggio da ancora bambino a quasi ragazzo, con tutto quello che comporta. Ti auguro amore che il coraggio resti dalla tua parte e che il mondo ti si riveli per la sua bellezza (quella rimasta) . Ti auguro di vedere il bello, e di sentire il buono.

Ti auguro Zeno di sorprenderti sempre come sai sorprenderti ora quando ti alzi sulla tavola da Surf, o quando vedi una pasticceria ben fornita, o come quando rivedi un tuo amico dopo tempo.

Che sia un anno di soprese, io dal canto mio, se non ti dispiace continuerò a salire nel tuo letto di notte, di nascosto.

Buon compleanno

Mamma

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