Teorie e tecniche dello svuota tasche.

C’è stato un tempo dove ognuno di noi si è visto regalare questo oggetto inutile e senza senso da un parente, di solito uno zio o una zia, accompagnato dalla frase “così ogni volta che ci metti le chiavi mi pensi”.

Ce ne sono di mille tipi ma quello in pelle quadrato resto un grande classico della “letteratura contemporanea”.

Lo svuota tasche alla fine ce lo siamo portato in giro per il mondo, dalla nostra stanza alla nostra prima casa, alla seconda, alla partenza per un posto lontano. Quell’oggetto inutile dentro al quale lanciamo le chiavi o gli spicci senza centrarlo quasi mai.

Lui che vive e ha vissuto di una vita propria sempre insieme a noi, lui, il primo a entrare nella casa nuova durante il trasloco (depositario delle 3 copie di chiavi consegnate appena arrivati) e l’ultimo ad uscire invece quando la casa la si lascia.

Lui a volte a triste, nei periodo in cui sei di corsa e ti tieni tutto in tasca, o felice, stracolmo di chiavi, lampadine senza scatola ,spicci a non finire, chiodi…

C’è stato un momento della mia vita in cui con gli euro dello svuotatasche ci potevo tranquillamemte fare la spesa per 5 giorni.

Come era felice il mio svuota taschequando avevo 20 anni, tutto tronfio con la sua montagnola di spicci su cui giacevano addirittura vari mazzi di chiavi. C’erano monete di tutti i tipi, tante asiatiche e alcune africane, e la sfida era acchiappare al volo spicci giusti per non presentarsi a pagare il caffé con monete bucate della valle del nilo.

Negli anni gli spicci sono stati usati, e rimpiazzati da pezzetti di lego, o micro pezzetti in simil plastica delle sorpresine Kinder; la montagna di monete esotiche è stata rimpiazzata da una mini discarica di natura varia su cui non è più possibile appoggiare le chiavi.

Siamo stati costretti a comprarne un secondo più brutto, meno capiente e molto meno chic per le chiavi…

Mi chiedo da giorni che fine abbiano fatto le mie monete esotiche usate forse da chi non doveva, per riempire salvadanai troppo leggeri, e lo guardo con insistenza il mio svuota tasche “una piccola malagrotta” in miniatura coperta dal rotolo dei sacchetti usagetta del cane – quelli per raccattarla per strada – perché sì signori incredibile io lo faccio, confesso “io la raccatto”.

Lo fisso da giorni con un solo pensiero, che no non è quello che state pensaando…lo svuota tasche come metafora delle fasi della propria vita… no lo fisso e da giorni e semplicemente penso:

Ma chi cazzo è che me l’aveva regalato sto coso?

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