Scrivo dal telefono di ritorno da Milano e ascolto musica pop italiana contando le balle di fieno che passano.
La mia “Playlist” immaginaria :
Mi piacciono gli incontri fugaci tra amiche organizzati all’ ultim’ora dove in 2 ore riassumi gli ultimi 6 mesi. E i minuti sono così pochi che di base, il rospo, lo devi sputare subito, senza premessa. Senza filtri.
Mi piacciono i giorni in cui sono Viola e non Mamma. Mi piacciono anche i giorni in cui sono Amore Mio e non Viola.
Mi piace la musica ad un volume assordante.
Mi piacciono i matrimoni dove qualcosa va terribilemente storto e quel qualcosa diventa il ricordo più bello del matrimonio.
Non mi piacciono gli uomini con la barba che come diceva mia nonna hanno sempre qualcosa da nascondere e poi diciamocelo…la barba puzza.
Mi piacciono le persone basiche, quelle che “prendono un pezzetto di terra lo dividono in 4 e seminano cose diverse in ogni quadrato”.
Ho scoperto che Dio ha smesso di distribuire l’autoironia , peccato, a me piaceva un sacco.
Mi piace andare in moto senza casco e in macchina senza cintura e guidare veloce, e fumare dentro i locali e dormire truccata.
Mi piace bere ma non ubriacarmi, mi piace fare tardi, ma non vedere l’alba.
Mi piace mangiare, mangiare tantissimo che poi mi sento male. Mi tira la pancia.
Non mi piace fare sport anche se poi rosico perché non sono magra e tonica…
Mi piacciono i miei amici pochi ma buoni.
Mi piacciono le feste di compleanno ma io non festeggio da sempre.
Mi piaciono le canzoni di Vasco e Tiziano, e mi piacciono i tormentoni estivi.
Mi piace Roma che arranca, Roma sporca e e bistrattata perché il disastro sta spingendo i Romani a osare e ne stanno uscendo cose fichissime, e mi piace essere tra i pochi a pensarla così .
Mi piace guardare le facce ebeti che guardano lo scintillio di questi tempi incantate, mentre dietro di loro … l’apocalisse.
Mi piace chi non ha certezze, chi non è organizzato, chi non dà il meglio di sé.
Non mi piacciono i prepotenti gli iperattivi i detentori di certezze, i “denigratori professionisti” che fanno gli splendidi sulle debolezze altrui .
Mi piacciono le case un poco scrostante, i servizi di piatti spaiati.
Mi piacciono le piogge estive, i vestiti scoloriti, i costumi slabbrati, i piedi scalzi con lo smalto rovinato.
Mi piace il mercurio cromo sulle braccia dei miei figli.
Mi piacciono i sorrisi a mille denti e gli abbracci fortissimi tra sudati perché fa caldo.
Mi piace la caducità dell essere umano. Mi piacciono gli uomini improvvisamente eleganti.
Mi piacciono i giochi di parole. Mi piace leggere il dizionario.
Mi piace il signore di fronte a me in treno che mi ha offerto metà della sua frittata di patate dicendo “vuole favorire”.
Mi piace questo luglio di aspettative che verranno probabilmente disattese e aspetto di essere su un’ isola greca dove ci sono solo Bretoni romorosi e capre, per essere bambina ancora una volta, come tutte le estati passate.