Questo dovrebbe essere il titolo dei quotidiani di oggi.
Il panico, la paura, la disperazione che aleggia in occidente da lunedì e che non si esaurirà fino a domenica prossima. Quelle tenebre nere che avvolgono ogni anno gli adulti intorno al 20 dicembre; anche quest’anno nonostante gli scongiuri, le pratiche sciamaniche e le suppliche di mamme e papà è arrivato.
Solitamente la settimana che precede questo funesto evento è la peggior settimana della vita di tutti. La mia in breve ha previsto in ordine casuale:
Colpo della strega e conseguente terapia che consisteva nello sdraiarsi sul letto infilare la faccia nel cuscino e uno straccio in bocca e strillare meno possibile mentre la fisioterapista cercava di strapparti i muscoli a mani nude.
Parente ricoverato d’urgenza in ospedale con conseguente paura e stress del coniuge e dramma dei drammi pericolo assenza del diretto interessato per l’abbuffata di natale. Tutto bene quel che finisce bene.
Perdita delle chiavi del motorino, brillantemente risolto con il ritrovamento della doppia chiave.
Vista la brillante risoluzione di quanto sopra sono stata punita con la rottura definitiva della serratura di casa. Il che ha comportato oltre allo sfondamento della porta la chiamata ai vigili del fuoco (ve lo dico se non c’è qualcuno che sta morendo, non vengono, e il cane non è considerato come soggetto in pericolo di vita). In aggiunta maledizioni e imprecazioni di LUI che era da settimane che mi sollecitava un fabbro per sistemare la porta che faceva difetto. Ho pagato io.
Da qui in poi continuate a leggere con questa musica di sottofondo:
E come se non bastasse tra poco sarò a casa, con la cena da preparare, i parenti che chiameranno un milione di volte per sapere se serve niente e ti ripeteranno 10 miliardi di volte la stessa cosa.
Ci sarà da fare i pacchetti, che verranno maciullati poche ore dopo con buona pace di tutti (impacchettatori e scartatori).
Ci sarà da apparecchiare, da vestirsi bene, da vestire bene i bambini…argh, da mangiare; saremo costretti a mangiare una follia di cibo che neanche se fossimo a digiuno da 2 mesi. E dovremo sorridere, e ridere e essere tutti contenti, è natale, che bello!
E i poveri bambini dovranno recitare la poesia sotto l’albero vergognandosi come ladri per avere in cambio il regalo chiesto.E ogni parente avrà comprato qualche giocattolo che finirà nel dimenticatoio la sera stessa, perché i bambini si metteranno a giocare con le scatole vuote.
Ci sarà un’accozzaglia di gente nella stessa casa che se va bene non si odia, se va male finirà come ogni natale che si rispetti; simpatici siparietti di frecciatine educate e finti salamelecchi, siparietti che si ripetono di anno in anno sempre uguali.
Ma è natale, dobbiamo essere felici, è per i bambini, e i più fortunati vedranno anche Babbo Natale, mentre un imbuto incessante scarica cibo nel nostro stomaco, un pasto continuo per 48 ore. Una tecnica moderna di tortura che ti obbligherà poi a fare sport e a digiunare per le 48 ore successive.
Il mondo nel panico, gente che strilla, nervosismo alle stelle. Una follia collettiva a cui nessuno può scampare. Le vedo le madri sfatte ancor prima di cominciare e padri con lo sguardo perso nel vuoto in attesa del drammatico momento in cui, come ai blocchi di partenza tutti daranno il via alla festa.
Li vedete i bambini che a rallenty strillano e si strappano i pacchetti di mano? E la nonna con i capelli cotonati tutti bianchi, un quintale di cipria un improbabile rossetto rosa e la bocca impastata di dolci con i denti macchiati, che mastica a fatica con la vecchia dentiera? E gli zii grassi e sudati che ridono in modo volgare all’ennesima inutile battuta?
Li vedete?
E le donne troppo scollate che hanno tacchi alti senza senso su cui traballano ubriache? I bambini macchiati di sugo che corrono tra le gambe di tutti e anche il cane, anche il cane è completamente trasfigurato con gli occhi girati e la pancia che sta per esplodere.
La Grande Bellezza di Sorrentino mi ha fatto cagare, ma se avesse descritto la trasformazione delle famiglie nei giorni di natale, la scena della festa in terrazza sarebbe stata calzante.
Il Natale trasforma e trasfigura le persone, se guardate le foto del natale d’estate ve ne accorgere anche voi, vi vergognerete anche voi. Tutti pallidi come vampiri, tutti brutti, impresentabili, con gli occhi spenti e quel grigio topo di sfondo.
E questa qui sotto è l’unica soluzione auspicabile.
Pronti Partenza Via!