Volata finale prima del blocco totale del cervello che avverrà – salvo cambiamenti- in data 8 agosto 2014 aule ore 18.00.
In attesa di quel momento, e in attesa anche del sole ecco tutto ciò che negli ultimi giorni mi ha “vagamente” distratto.
CAPITOLO UNO
A volte capitano cose che ti fanno pensare che il tuo lavoro, in qualche parte del mondo, senza imbecilli incapaci raccomandati nei reparti marketing, senza stagiste a capo di strani dipartimenti, senza legali che non sanno che fare se non romperti le palle, in qualche parte del mondo una volta all’anno, qualcuno mi fa amare ancora quello che era il mio lavoro. Questa volta in Francia.
Non ci sono sottotitoli, ma il succo è semplice. Contro lo spreco alimentare delle verdure, una campagna a favore delle verdure “brutte”, fregandosene dell’estetica, o meglio, rivedendo l’estetica moderna. Anche nelle verdure.
CAPITOLO DUE
Sempre sull’onda dell’ironia del nuovo millennio, fatta di immagine (sia essa frutta e verdura) o autocelebrazione il video di Alessio Fava, Pasquale Frezza e Davide Ferazza:
Save yourselfie.
CAPITOLO TRE
E poi un progetto su cui francamente non riesco a non dire la mia.Della serie, vorrei capire a chi cazzo è venuto in mente, leggi anche come: noi non siamo NY.
Ecco il progetto di riqualificazione della tangenziale tutti i dettagli qui.
Ora, per chi non c’è stato – nella grande mela – un vecchio tratto della metro (esterno) è stato trasformato in “giardino” pensile. La High Line. Panche tutto legno con un po’ di ghiaia e piante grasse qua e là. Non l’ho trovata una cosa eccezionale, almeno non da numero 29 nella classifica di tripadvisor ( su 851…), ma sicuramente la vista al tramonto è bella.
Adesso, che dobbiamo fa’ noi qui? Ce li vedete voi i romani che vanno a passeggiare sulla tangenziale giardino? No dico. Siamo proprio sicuri di voler fa’ sta cazzata? Perché minimo minimo quello che succederà (se mai il progetto vedrà la luce) è che:
I “gardner designer” prevederanno solo piante che hanno bisogno di un botto di mantenimento e acqua (così da piazzare qualche parente con pompa dell’acqua e annaffiatoio). Ricordate/ visualizzate che siamo sempre sulla tangenziale, davanti a noi distese di cemento ( da batteria Nomentana alla Stazione Tiburtina) e dietro di noi orribili palazzi scrostati.
I sedicenti architetti/alternativi andranno a vederla finita una volta sola – forse – per avere un argomento di conversazione all’aperitivo del martedì (in centro non sulla tangenziale) e gli abitanti della zona per una ventina di giorni circa, si sentiranno al centro del mondo.
Poco dopo, i giardinieri parenti si metteranno in malattia, nessuno li sostituirà per mancanza di fondi del comune, e le piante moriranno. Arriverà l’inverno e la vecchia tangenziale giardino si trasformerà in landa desolata, fatta eccezione per gli orari notturni dove finalmente gli spacciatori avranno un luogo cool per lavorare. Tutta roba di design. Gli abitanti della zona denunceranno un degrado mai visto, un aumento dei piccoli furti e le vecchine diranno di non aver più il coraggio di uscire dopo il tramonto.
Il sindaco di turno (ho la quasi certezza che Marino sparirà a fine mandato) promuoverà una campagna di riqualificazione della zona #natravolta senza alcun successo. Gli abitanti faranno amicizia con spacciatori e povere ragazze costrette a prostituirsi e i nonni racconteranno ai nipoti che un tempo, lì sotto, ci passava tutta Roma.