Potrei ironicamente scherzare sull’isteria tipica degli ultimi giorni di gravidanza.
O di 4 anni di lavoro che si chiudono un venerdì di novembre.
Potremmo parlare della vita che fa impazzire la gente che si picchia in autobus, di un nuovo paio di stivali bellissimi.
Delle liti con l’amministratore di condominio o di un giovedì qualunque che invece ti segna la vita.
Potrei dirvi che dalla finestra, a novembre, vedo le rondini, e qualcosa non mi torna.
Che sono sommersa da cose inutili da fare.
Invece a novembre vi parlerò di quel che sto imparando dei letterati di inizio secolo.
Di librerie milanesi, di Cesarino Branduani e del suo “Memorie di un Libraio”.
Che non è il blog che trovate in rete, ma un libro, di carta, prezzo al pubblico LIRE 1.500.
Il libro è del 1964 e tratta un mondo a me sconosciuto.
La Milano letteraria di inizio novecento.
La prefazione è di Montanelli, che incredibilmente, la scrive senza aver letto il libro.
La scrive raccontando quel tanto che basta per innamorarsi di Branduani perdutamente.
Quindi, alla scoperta di un pezzo di storia mai studiato, mai letto, mai esplorato, a novembre vi racconto cosa c’era, quando questo paese era bello, o forse quando come in Francia (oggi) l’industria della cultura rappresentava il 4% del PIL (battendo quello dell’auto). E’ notizia di oggi.
Leggere per credere.
Novembre – Stay Tuned.