Dunque che dire, oggi lunedì 2 settembre dichiaro ufficialmente morta e chiusa la stagione vacanze e, per quanto mi riguarda, è la fine anche della vita sociale (nella più estrema delle accezioni vale a dire alcol droga e ore piccole) per almeno i prossimi 5 mesi. AZZZZZ
Partirei col dire che se non avete ancora avuto il vostro incontro ravvicinato del terzo tipo con la bilancia…non fatelo. Digiunate per almeno 72 ore e poi se proprio dovete, date una rapida sbirciata a quelle maledette cifre.
Come potete dedurre, il mio di incontro, questa mattina, non è andato proprio benissimo.
A momenti svengo e se non fosse stato per una lista infinita di cose da fare entro le 9.30 credo mi sarei di nuovo buttata a letto (a pancia in su purtroppo ormai) singhiozzando disperatamente con il cuscino sulla faccia.
E’ evidente che la mia temporanea condizione di balenottera mi rende sensibile a taluni argomenti, ma che ci volete fare, è l’età.
Ecco, ecco cosa mancava nel resoconto capitolo primo.
Nano e io infatti abbiamo compiuto gli anni.
Nano a inizio agosto io a metà.
Nano ne ha fatti DUI come dice lui
Io invece come ogni anno da molti anni a questa parte 18.
La faccenda questa volta si è fatta parecchio più complicata purtroppo.
Solitamente infatti aiutata da una data nefasta (ringrazierò tutta la vita però per questo) la mia meravigliosa ricorenza passa inosservata ai più, e chi malauguratamente invece se ne ricorda, non ha grandi possibilità di interloquire con la sottoscritta che guarda caso si trova sempre in posti senza copertura rete.
Ecco, quest’anno invece il telefono prendeva, prendeva benissimo, e ogni bip era come una pugnalata alle spalle, a ricordarmi un altro anno passato.
Io, chi festeggia il compleanno, non lo capisco, o meglio, lo rispetto, ma mi sfugge il motivo del festeggiamento.
E’ perché siete sopravvissuti un altro anno?
E’ una scusa come un’altra per alcolizzarvi? (questa è validissima)
O è puro narcisismo?
Perché se ci riflettete bene, il compleanno altro non indica fuorché un altro anno che è passato, altro tempo in meno, una ruga in più, un’occasione mancata da aggiungere, altri giorni, ore che così sfumano.
Sì lo so è deprimente, ma cercate di capire, oggi come molti di voi sono seduta in ufficio, dopo giorni di sole e mare e assenza di nani.
Ed è stata quell’assenza a ricordarmi quant’è meravigliosamente bello non averli tra le scatole, pensare solo a se stessi. Mangiare salati e sporchi alle 10 di sera senza passare da casa. Dormire a qualsiasi ora della notte, ma soprattutto del giorno. Mangiare senza dover dividere niente, senza nessuno che dice: ” io io io io”.
Perché diciamocelo, i bambini, anche i propri, sono una gran rottura di palle, soprattutto in vacanza.
E va bene l’amore, va bene che li hai messi al mondo tu, e li amerai sempre. Ma senza, soprattutto in vacanza…si sta na meraviglia.
Per la cronaca ecco un pò di indirizzi da segnarvi per la Turchia:
ISTANBUL –
Ristorante MIKLA
Foto ricordo – Giycek
CAPPADOCIA
Ziggy cafè
Libro dell’estate letto: Middlesex di Jeffrey Eugenides