Perché io, non ho proprio la capacità di sintesi oggi.
Ma, partendo dal principio, inizierei col dire che, nonostante le 2 settimane di silenzio stampa, sono ancora viva. Lo so che ve lo stavate chiedendo 🙂
Proseguirei col dire che, come già citato più volte, ROMA MILANO IN TRENO in giornata, non se pò fa, e parafrasando il claim di Trenitalia…Metropolitana d’Italia un ca**o.
E non è perché io sto male, è che 7 ore di treno più tutto il giorno di lavoro e riunioni e parole parole parole, sono una cosa insostenibile.
Un signore di quelli che è super mega capo, mega manager, mega tutto (non mio) quando gli ho detto che andavo aMilano in riunione, mi ha detto, ahhhh ma allora l’azienda è ancora abbastanza sana, hanno ancora tempo inutile da perdere e soldi da buttare.
Non sapevo se ridere o piangere.
Va beh, ma passiamo alle note dolenti, cioè alle cose serie.
Quanti amici potete dire di avere?
Amici, quelli dei detti, quelli che si contano sulle dita di una mano?
Perché a me, iniziano ad avanzare parecchie dita.
Ora la domanda che mi faccio eh? Ma sono io che sono strana, che sono fatta male? O è che le cose tipo: l’educazione, il rispetto, chiedere scusa se e quando si ha torto, o quanto meno confrontarsi se non si è d’accordo su qualcosa invece di darsela a gambe levate, sono cose passate di moda?
Non lo so, in fondo io oggi sono quella seduta in ufficio con una mise da gelataio anni ’80, il nano ha come giocattoli preferiti una vecchia papera di legno con braccetto e un monopattino – con il quale devo dire sfreccia a velocità incontenibili che stanno minacciando la mia stessa sopravvivenza a causa delle continue rincorse lungo i marciapiedi di Roma.
Quindi insomma, forse sono io che sono fatta male, che ancora mi indigno per LE “INUTILI” QUESTIONI DI PRINCIPIO.
Forse per quieto vivere dovrei rassegnarmi anche io che lì fuori sono tutti “conoscenti” assolutamente superiori a me e lasciarli sfogare nella loro boria e forse anche giustificata, non lo so, sensazione di onnipotenza.
E poi a chiudere, una nota, sempre frutto dell’inutile pensiero di una gelataia anni ’80:
Elezioni del sindaco, ognuno vota quel che vuole, sarà quel che sarà, ma una cosa la devo dire… “Amici miei” generalizzando, va bene la crisi, va bene la mancanza di prospettive, ma l’orribile insulsa disgustosa corsa al posto per una sedia in municipio, potevate risparmiarvela, o forse no.
C’era una volta un signore molto famoso nel campo dell’equitazione, salto ostacoli per l’esattezza.
Urlava sempre quando sbagliavi, ti dava dell’incapace, si arrabbiava, diceva che gli inetti in questo paese non trovano posto e chiudeva sempre con un’ insulto molto sofisticato.
All’ennesimo sbaglio, toltoti il quadrupede da sotto il sedere ti invitava a male parole a lasciare il campo e “darti all’ippica”.
Bei tempi quando l’inetto cavaliere aveva la possibilità di scommettere soldi sugli inetti fantini…. adesso non c’è rimasto neanche quello.