Festa, grande festa, grandissima festa.
Festa in cui tu, che sei la prima delle femmine, vedi l’ultima delle femmine che è diventata grande.
E di fatto, tu sei la vecchia della festa.
A farti compagnia, pochi amici (pochi ma buoni) che hanno ancora lo spirito goliardico di chi, anche a una festa di 18 enni si fa un sacco di risate.
Il nodo della questione diventa ovviamente l’età, la differenza, che c’è, inutile negarlo, tra loro (16/18enni vestite di tutto punto) e te (30enne madre).
Così la serata passa tra risate e osservazioni.
Scena 1:
Sei all’ingresso e una di queste piccole donne magra e gambe kilometriche ti chiede con aria innocente:
“sei tu la festeggiata?”
Barcolli, per un attimo e non capisci…cioè ha scambiato me per la 18enne? Cioè me? Con la pancetta posta gravidanza e l’occhiaia in evidenza?
Tentenno, e sto per mentire, giusto un minuto, e godermi la soddisfazione…
Poi da dietro sento un vocione che ride e commenta: “je piacerebbe”.
Ma porca vacca te potevi sta zitto no?
E su, lasciamela sta soddisfazione porca miseria.
Scena 2:
La serata scorre, la tua amica X è intenta a fare due chiacchere e poi anche lei viena colpita da complimento involontario.
“Scusa ma tu a che scuola vai?”
E lei lì inerme, che se lo vorrebbe baciare sto ragazzino di 18 anni che senza capire come s’è fatto amare in un istante…
Lui che è sveglio vede la faccia attonita, tipo pesce che sta annegando e corregge il tiro…
“Va beh scuola, università…”
Lei si commuove, resta in silenzio, e dietro di lei l’amica Y senza battere ciglio:
“Io al Lucrezio Caro” incrociando le dita e sperando che la scuola esista ancora…
E so soddisfazioni no?