I regali di compleanno sono una grande piaga della società moderna.
E lo dico con grande serietà.
Stasera cena, di compleanno, che poi, spiegamelo un pò, che cavolo c’è da festeggiare?
Se mi dici che vuoi compagnia per consolarti e ricevere regali per dimenticare.
Ok ci sto vengo a cena.
Sempre a cena, l’altra sera, in un giardino, si diceva come incredibilmente tanta gente non abbia senso dell’umorismo. Anzi no scusate, dicevamo come un sacco di gente non capisca l’ironia.
Che poi le due cose sono abbastanza collegate tra loro.
L’ironia se andate sul vocabolario, o si wiki, come vi pare, ha varie accezioni, ma in sintesi è una figura retorica abbastanza comune.
Io mi rendo conto che capire un tono ironico “scritto” sia meno immediato.
La mimica e l’intonazione aiutano in tal senso.
Ma, dio santo, lettori…non ci vuole proprio una mente brillante per cogliere note ironiche in un discorso di plauso al razzismo, o alla guerra no?
Sto divangando, insomma, i regali di compleanno.
Ma sarò magnanima e vista la data fatidica, lascio perdere.
Ecco ci sono poi casi in cui bisognerebbe avere una dose di autoironia decisamente sopra la media.
E allora capisco che federe come queste sono un pò più difficili da vendere.
L’ironia però, lasciatemi dire, è quella cosa meravigliosa che fa sì che uno come Kirsty Hull, prenda una cosa vecchia e pomposa come le sedie in velluto, e qualcosa di familiare e coccoloso come le coperte ricamate e tiri fuori qualcosa di così fantastico.
Emma e Rachel imbattibili.
L’ironia è quel qualcosa che se potessi, io un divanetto così a casa, me lo metterei di corsa.
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