Vacanze, meritate vacanze.
Vacanze romane, perché finalmente e grazie al nonno il nano sta in campagna, al fresco (si fa per dire visti i 40 gradi di oggi anche lì).
E quindi pochi giorni fa mi appresto a fare la trasumanza.
Perché noi italiani sì sa ci andiamo a nozze con i trasbordi.
E insomma finalmente mi decido e inizio a preparare le valige, riesco a limitare miseramente i danni caricando una sola station wagon.
Neanche Paris Hilton…
La lista fatta e rifatta per non portare troppe cose include componenti fondamentali quali:
Pannolini – perché non si sa mai lì (200 km dalla capitale) potrebbero non venderli.
Casetta da giardino – come non partire con un enorme pacco che occupa 2 posti e mezzo del sedile posteriore.
E poi generi alimentari di varia natura, acqua (anche questa merce rara sì sa), vestiti di ogni genere fosse mai che la lavatrice da 20 kg presente in loco si rompesse.
In aggiunta giochi, peluche, creme, set da spiaggia (ma non andava in campagna? va beh fa niente).
Dicevo, finalmente carico la macchina appena ricevuta gentilmente in concessione dal parente; tanto stava piantata in giardino da 10 anni, e armata di santa pazienza con una puzza di agreste che non vi dico parto.
Un passo indietro:
ok non sono riuscita a portare poche cose, ma che soddisfazione quando con tanto di incastri magici tutto l’ambaradam è entrato nel mezzo di locomozione, ordinato, fermo e soprattutto con criterio.
E certo, perché va bene che il nano deve andare al fresco, ma mica posso rinunciare al mio we di mare!
Così doppia tappa. Prima mare, poi campagna, e i 200 km sono raddoppiati in 10 minuti.
Ma organizzata maniacalmente ho tenuto fuori lo stretto necessario per la puntata al mare.
E il nano, bastardo come la madre, capita l’antifona ha iniziato a farmela pagare.
Il diavolo s’è impossessato di un grasso gattonatore che non ha mai, dico mai smesso di piagnucolare.
Così tanto per dire.
Non aggiungo dettagli e passo alla fase finale del mio meraviglioso we.
Parto di notte, con un cane taglia medio grande nel bagagliaio e il nano dormente nel sedile posteriore.
Di notte fa più fresco, ma soprattutto, di notte il nano dorme.
E vorrei vedere che non dorma visto il caos creato per l’intera giornata marittima.
“Amore sarà lo iodio che lo agita”
“Mamma è solo stronzo, che iodio e iodio”.
Parto, strada vuota, tutto dietro tace, ok tra 40 minuti dovrei arrivare.
Tutto ok …porca vacca!
Coda, ok non è niente, sarà un pò di fila, che ci vuole.
Coda rallenta.
Coda inchioda.
Coda immobile.
Oddio fa un pò caldino accendo un pò di aria condizionata, piano piano.
E inizio a sudare, sono le 11 di sera e sudo…e dalle bocchette esce aria a 40 gradi…e realizzo:
Macchina vecchia – Cambio appena riparato (1000 euro) – Tergicristalli da sostituire (ci pensiamo a ottobre) – Macchina stravecchia che puzza di polvere e erba e chiuso – Macchina vecchia…cazzo il gas dell’aria condizionata!
Ok non importa ora passa…apro i finestrini.
Fermi…il nano piange…dai amore dormi, il nano capisce che sto per morire, e si rimette a dormire, la macchina si surriscalda…procediamo a passo lento e poi lo vedo lì in lontananza, il cavalcavia INVERSIONE DI MARCIA.
Dietrofront, strada alternativa, tutta curve, tutta al buio, e il cane sbatte a destra e sinistra, insieme alla casetta da giardino, ai giochi, al cibo, insieme alla testa del nano…
E’ notte fonda arrivo e il nano giustamente tirato fuori dopo 4 ore (dovevano essere 45 minuti) si storce.
Scarica il nano, scarica la macchina,
addormenta il nano, scarica la macchina,
addormenta il nano, scarica la macchina,
addormanta il nano, scarica la macchina…scarica la macchina.
Svieni sul letto. Svegliati vestita e appiccicata, vai giù in paese, fai la spesa per la settimana.
FRUTTIVENDOLO
“O cittina come stai? e sei qui in vacanza? e il tu figliolo?”
“Buongiorno, tutto bene grazie, no niente vacanza purtroppo, il nano è su col nonno”
MACELLAIO
La vacanza secondo me.
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