E mica uno qualsiasi, insomma oggi è uno di quei venerdì che i superstiziosi come me temono.
Lo so che nel 2012… non se pò sentì, ma che ti devo dire, a me proprio mi viene naturale pensare che oggi devo stare attenta a dove metto i piedi, a non far cadere le chiavi nella grata per terra davanti a casa.
Io oggi il bancomat non lo faccio, se no sicuuuro mi mangia la carta, o peggio mi distraggo e si risucchia i soldi addebitandoli sul conto.
Oggi niente parrucchiere che se no mi sbaglia la tinta e esco fucsia.
E col cavolo che vado a mangiar fuori, cagotto assicurato.
E è questa la cosa che mi diverte, perché il superstizioso di venerdì 17 resta in stand by, si muove il meno possibile perché non si sa mai.
Ma quel “non si sà mai” è fatto di: calzini bucati, camicia o giacca strappata, caduta con annessa figura di cacca davanti ai colleghi, macchia di sugo, sciagure tecnologiche al passo con i tempi.
Così mi rendo conto che la superstizione è un passatempo, è un gesto meccanico, è la mente che in automatico fa un gesto ormai assodato.
Gatto nero, inchiodo (come se stessi per investire qualcuno).
Scala, faccio il giro.
Ormai sono anni che dico “mi passi il sale” indicando il punto in cui poggiarlo.
E il cappello sul letto, chi l’ha mai messo.
Una vita d’inferno direbbe chiunque. Ma noooo, è come lavarsi i denti, come buttare le chiavi di casa nello svuota tasche, come guidare da casa all’ufficio. Mica ci pensi a dove stai andando. Pensi ad altro mentre lo fai. In fondo io oggi in motorino, mentre andavo in effetti più piano del solito cantavo Syria che forse è peggio che essere superstiziosi nel 2012.
Adoro questo video 🙂
Buon we!