Domenica di nuovo.
E proprio non so come sia passata così in fretta questa settimana.
Domenica di una sveglia presto per portarlo alla piccola stazione…direzione nord del paese, scopo lavorativo.
Così per la prima volta mi ritrovo da sola nella grande casa in campagna con i cani e il silenzio assordante fuori.
Le stanze occupate sono solo 2, in casa in tre con tre cani e un gatto.
Sola per la prima volta in un distacco troppo anticipato, nella fine della bolla troppo pesto.
2 settimane di niente volate via.
2 settimane di silenzio, di caldo torrido e ora di fresco quasi freddo.
15 radi la notte e una coperta da aggiungere sul letto.
Ancora non so chi sono in questa nuova veste, ancora non posso dirgli di amarlo, ancora in assestamento.
Ci vuole tempo più tempo di quello che ho.
Una settimana ancora, che è troppo poco per conoscerci, che è troppo poco per tornare alla realtà della città che corre.
Domenica di nuovo e il libro non ho continuato a leggerlo, non ho perso peso, non ho fatto gite.
Ho aspettato che il tempo passasse, scandito solo dall’orario dei pasti e del sonno.
Ancora non so calmarlo, addormentarlo e con coraggio dovrò affrontare un’intera giornata da sola con lui.
E una notte.
Le ferite lentamente si stanno rimarginando, strani sogni nella notte turbano una pace e una calma che da tempo non si vedeva.
Così le prime luci del giorno portano paure e strani presentimenti.
Domenica di una colazione presto al bar che non mi piace (l’unico aperto prima delle 8).
Siamo qui nella bolla campagnola, nel silenzio e nella calma, e vorrei rimanere qui per un tempo infinito, aspettando che lui cresca, aspettando che l’altro torni.
Domenica di visite programmate di arrivi pomeridiani.
Il corpo pieno di segni di quello che è stato un anno duro, un anno pauroso, un anno di incertenze, con la certezza che in DUE è il punto di forza e TRE è colui che divide e unisce allo stesso tempo.
Ho la testa vuota e piena allo stesso tempo, e un sogno strano che mi ha lasciato l’amaro in bocca.
La vita va avanti, la vita rinasce. Resto convinta che il tre quello grande sia la mia felicità.
Tra incertezze sogni paure e abbracci.
Domenica numero 2.
Andiamo avanti.