La pancia il caldo e la cultura generale

Questa storia dell’attesa è una cosa da far uscire di testa anche la persona più sana di mente.
E io già non parto molto avvantaggiata.
Aspettare che succeda qualcosa a casa in pieno dicembre…è molto molto diverso da aspettare che succeda qualcosa a luglio.
A casa.
Col caldo.
Le persiane accostate.
La gente che fa aperitivi, va a feste.

Questa cosa dell’attesa mi sta uccidendo.
Così spero sempre che succeda qualcosa prima, perchè 3/4 settimane ancora non posso sopportarle.
Per fortuna ho ritrovato la lista dei libri che mi ero ripromessa di leggere quest’anno.
I grandi classici mai letti, quelli che: “NON HAI LETTO IN PATAGONIA DI CHATWIN?????”
E’ no non l’ho letto.

Sarà mica così grave in fondo io ho letto la trilogia di Calvino più volte e o so che quelli che dicono di averla letta si sono solo sfogliati il bignami, perchè era sicuramente una delle letture estive date al liceo.

In effetti dovrei anche stilare una lista di film da vedere…di quelli che hanno visto tutti.
Ma sulla cultura cinematografica io penso di voler rimanere così…assolutamente ignorante.
Io non ce l’ho la memoria per i nomi per i registi per gli attori.
Non ho l’occhio per i film.
Non colgo i dettagli delle scene di cui tutti sempre parlano a tavola.
Un film se mi piace è bello, se non mi piace è brutto.
La dietrologia non fa per me. Il tal vestito, la tal espressione la tal inquadratura…non è che non mi piaccia sentirne parlare (perchè se così fosse sarei una masochista a stare insieme al mio LUI) è che proprio non ci faccio caso.

Io la memoria ce l’ho per altre cose.
Ce l’ho per i testi delle canzoni.
Non i titoli, non gli autori, non i cantanti.
I testi.
Mi basta sentire una canzone 2 volte per ricordarmi abbastanza bene il testo.
Ma anche qui, di musica, non ho una cultura musicale, c’è quello che mi piace e quallo che non mi piace.
Non so nomi, date album eventi storici.

E questo mi fa pensare solo una cosa. A mio figlio che cavolo gli insegno?
Se nella mia testa ci sono tante parole ma poche nozioni che gli dico?
Io qualcosa so, un pò di tutto. Così a casaccio.

Ma di specifico non so niente.
Di approfondito neanche.
E allora? Lo trascino con me in giro per il mondo culturale a vedere sentire e capire se qualla tal cosa gli piace o no?
O devo trovare un metodo specifico.
Nel senso: io alle mostre ad esempio ci vado…a quelle vicino a casa. Entro pago il biglietto e mi faccio un’idea.
I libri li leggo, li compro. Entro in libreria guardo le copertine e mi faccio un’idea.
LA musica la ascolto Classica elettronica pop commerciale. E mi faccio un’idea.
E’ sbagliato? E’ superficiale?
Farsi un’idea di qualcosa? non approfondire? non seguire un filone?
Ma la cultura non dovrebbe essere uno svago, un piacere?
E se diventa sistemica che piacere è?
Pensisri in libertà nel caldo di luglio con la pancia di 9 mesi.

Per la cronaca: ancora non so se sarò al verde o meno.

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